Prevenire i difetti della vista: ”occhio alla postura”

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Prevenire i difetti della vista: ”occhio alla postura”

Centro Oculistico San Lorenzo | Oculista Palermo
Pubblicato da Matteo Coffaro in salute · 1 Giugno 2022
Tags: occhiovistaposturamuscolitensioneretinavisionetest
“Occhio alla postura non è solo un modo di dire, ma esiste uno stretto legame tra la visione e la posizione del nostro corpo nello spazio. Per comprendere questa particolare relazione si provi a rimanere in piedi su una gamba ad occhi chiusi. Si tratta di un esperimento apparentemente molto semplice, ma la mancanza di informazioni provenienti dalla retina non consente al sistema che controlla l’equilibrio, ossia il sistema vestibolare, di spostate l’asse del corpo sulla verticale. Di conseguenza, il corpo potrebbe non riuscire a modificare l’insieme dei muscoli posturali in modo adeguato al fine di correggere gli scarti rispetto alla verticale per mantenere o ristabilire l’equilibrio (Gentax 1988) (1).
Lo scopo principale della relazione postura-occhio, pertanto, è quello di garantire un eccellente funzionamento binoculare della percezione visiva. Infatti si può avere un visus di 10/10 ma non una buona percezione visiva a causa di una scorretta postura. Il sistema muscolare dell’occhio è collegato ai muscoli del collo e di tutto il corpo, e il mediatore è il fascicolo longitudinale mediale. Quest’ultimo con le sue fibre, trasmette impulsi che originano dal nucleo vestibolare e raggiungono i nuclei motori oculari, i nuclei dei muscoli della testa e del collo. Inoltre la posizione dell’occhio nell’orbita è influenzata anche dai riflessi posturali originati nei muscoli della nuca e del collo, quando quest’ultima è inclinata rispetto al resto del corpo. Anche ciò avviene con la mediazione del fascicolo longitudinale mediale. Dovremo, quindi capire e correlare la posizione degli occhi nell’orbita, con riferimento alla posizione della testa e le tensioni simmetriche o asimmetriche dei muscoli del collo.

I MUSCOLI DEL COLLO
Il fascicolo longitudinale mediale va posto in evidenza perché sarà la chiave di lettura delle diverse patologie ascendenti/discendenti. (Agliata 2010) (2)
Ogni volta che i globi oculari si muovono stimolano le terminazioni nervose che ordinano ai muscoli del collo di contrarsi per consentire alla testa di cambiare posizione per fissare l’oggetto d’interesse. A seguito di questo cambiamento di postura, i recettori del collo inviano informazioni all’organo dell’equilibrio per regolare la tonicità dei muscoli erettori allo scopo di mantenere il corpo nella posizione eretta. Se i recettori dell’occhio e del piede si alterano, provocano uno squilibrio della postura. Se siamo in presenza di ametropie (miopia, astigmatismo, ipermetropia) non corrette, la visione binoculare non ottimale produce una compensazione posturale che modifica la posizione del corpo al punto tale da provocare dolori, asimmetrie e deformazioni.



VISIONE E POSTURA
Esiste una relazione bidirezionale tra funzione visiva e postura, infatti un’alterazione della funzione visiva comporta una modifica della postura e viceversa. Visione e postura quindi sono due meccanismi all’interno di un unico processo percettivo. La retina, con la visione periferica, invia al cervello informazioni derivanti da tutto l’ ambiente esterno, consentendo la stabilità posturale antero-posteriore. La fovea centrale della retina, punto in cui si concentrano i ricettori della visione diurna, con la visione centrale, analizza in maniera precisa l’oggetto del nostro interesse, fornendoci la stabilità posturale laterale. Dal punto di vista neurologico esistono una serie di collegamenti tra il sistema visivo e le strutture costituenti il sistema di regolazione della postura, ossia il vestibolo, il cervelletto e le aree encefaliche frontali e parietali.

LA VISIONE
La visione, o anche percezione visiva, è l’insieme di quelle abilità visuo-percettive-motorie che ci permettono di percepire le forme, i colori, esplorare lo spazio mediante i movimenti oculari, valutare le distanze, coordinare i movimenti oculari con quelli del corpo, collaborare con l’orecchio interno per ottimizzare l’equilibrio del corpo, percepire un campo visivo esteso, spostare l’attenzione visiva in zone diverse dello spazio, ecc. ecc.
Oltre alle tante abilità visuo-percettive-motorie, la visione comprende anche complesse elaborazioni da parte di vaste aree del cervello che interagiscono fra loro e con la corteccia visiva primaria al fine di produrre un risultato che sia il più possibile efficiente e stabile: la “percezione”. A differenza della vista che è la capacità di distinguere i dettagli, gli oggetti e le scritte di piccole dimensioni e/o lontane, un’abilità garantita dalla fovea. Il disturbo della vista è un alterazione della capacità visiva che può essere divisa in: difetto visivo o patologia oculare. La patologia oculare, come glaucoma, cataratta ecc., se non trattata tempestivamente può causare anche la perdita della vista. Il difetto visivo (ametropia), comprende la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Nella miopia l’immagine di oggetti lontani si forma nell’occhio al davanti della retina rendendo la loro visione indistinta, mentre la visione degli stessi a breve distanza resta chiara e distinta.
Nell’ipermetropia i raggi di luce provenienti da oggetti distanti, anziché arrivare correttamente sulla retina dell’occhio, si focalizzerebbero in una zona dietro di essa, rendendo quindi sfocata la visione. L’astigmatismo si presenta quando il sistema oculare non è in grado di formare un’immagine puntiforme di un oggetto puntiforme La presbiopia consiste nella diminuzione del potere di accomodazione dell’occhio, che si riscontra nell’età senile, per cui è difficoltosa la visione degli oggetti vicini. Emmetropia infine è la condizione nella quale si raggiunge la rifrazione ideale di un occhio, che quindi non presenta anomalie di rifrazione.
“L’occhio é il principale organo sensoriale del sistema afferente del Sistema Tonico Posturale e dal quale provengono la maggior parte delle informazioni esterocettive dirette al Sistema nervoso centrale inoltre la vista costituisce la principale sorgente della sensazione cinestetica” (Herman 1985). Ciò significa che l’occhio deve essere in grado di ottenere un’ottima percezione visiva poiché una differenza di acuità visiva può portare un’instabilità posturale, quindi deve funzionare in modo tale che non crei un adattamento posturale di compenso.



Il concetto di postura non si riferisce ad una condizione statica, rigida e prevalentemente strutturale. Si identifica, invece, con il concetto più generale di equilibrio inteso come “ottimizzazione“ del rapporto tra soggetto e ambiente circostante, cioè quella condizione in cui il soggetto stesso assume una postura o una serie di posture ideali rispetto alla situazione ambientale, in quel determinato momento e per i programmi motori previsti.

IL SISTEMA TONICO POSTURALE
Una funzione così importante non può essere affidata ad un solo organo o apparato ma richiede un intero sistema, che chiameremo Sistema-Tonico-Posturale (Stp), cioè un insieme di strutture comunicanti e di processi cui è affidato il compito di lottare contro la gravità, opporsi alle forze esterne, situarci nello spaziotempo strutturato che ci circonda, permettere l’equilibrio nel movimento, guidarlo e rinforzarlo. Per realizzare questo l’organismo utilizza esterocettori che ci posizionano in rapporto all’ambiente (tatto, visione, udito); propriocettori che posizionano le differenti parti del corpo in rapporto all’insieme, in una posizione prestabilita; centri superiori che integrano i selettori di strategia, i processi cognitivi che rielaborano i dati ricevuti dalle due fonti precedenti. Si riconoscono diversi recettori posturali primari con funzione estero e propriocettiva, i quali sono in grado di informare il Sistema Nervoso Centrale del loro stato e indurre una risposta posturale specifica per quel determinato momento, modificando lo stato delle catene cinematiche muscolari e di conseguenza gli equilibri osteo-articolari.
Gli esterocettori sensoriali captano le informazioni che provengono dall’ambiente e le inviano al Stp. Tre sono i recettori universalmente riconosciuti: l’orecchio interno, l’occhio e la superficie cutanea plantare(3). La visione influenza la postura e viceversa. L’occhio è un organo estorecettivo (attraverso la funzione retinica) ed anche organo propriocettivo legato sia all’attività dei muscoli estrinseci oculari, sia alle vie dell’oculocefalogiria che controllano i muscoli del collo, spalla e occhio. Abbiamo detto che esiste una relazione bidirezionale, dunque l’una influenza l’altra e viceversa.
L’informazione sensoriale visiva è attiva quando l’ambiente visivo è vicino, se la mira è distante a 5metri, le informazioni che provengono dal recettore visivo sono poco importanti e tali da non essere prese in considerazioni dal Stp. Per fare in modo che il Stp possa utilizzare le informazioni visive è necessario che le informazioni visive siano comparate a quelle che provengono dal vestibolo e dai piedi.

DISFUNZIONI OCULARI E SUE CONSEGUENZE
Tra le disfunzioni oculari causate dai disordini posturali menzioniamo: deficit della convergenza, eteroforie (o strabismi latenti), alterazioni dei movimenti saccadici, ametropie, disturbi indotti dagli occhiali (errori di centratura ed effetti prismatici indotti). I disordini posturali consistono in: spalla più alta, testa inclinata da un lato, cefalee, cervicalgia- gonalgia, bambini svogliati, difficoltà di concentrazione nella lettura fino alla dislessia, gamba corta nel bambino. Quindi lo squilibrio dei muscoli oculari si ripercuote a livello dei muscoli del collo e del tronco con conseguenti rotazioni del cingolo scapolare e pelvico.
Ma è vero anche il contrario, ossia una malocclusione può determinare una posizione viziata della testa, quindi il sistema visivo dovendosi adattare a tale nuova posizione modificherà l’asse oculare abituale. Possiamo dire che sebbene i due apparati, oculomotore e stomatognatico, sono funzionalmente distinti, esiste una correlazione sia a livello neurofisiologico, in quanto i nuclei dei nervi oculomotori e del trigemino trovano una contiguità a livello mesencefalico, sia a livello neuro-muscolare in relazione al sistema delle catene muscolo-connettivali. La Posturologia è uno spettacolo olistico dove ogni attore ha la sua parte. L’ortottista risulta fondamentale per fornire soluzioni e spiegazioni ai vari problemi legati alla sfera visiva ma non esclude la possibilità di interagire con altre figure professionali.

I TEST
Tra i Test da eseguire ricordiamo:
  • Test della dominanza oculare; Test della convergenza;
  • Test delle forie;
  • Test dei movimenti oculari;
  • Test croce di Maddox;
Risulta utile la collaborazione multidisciplinare tra specialisti differenti con lo scopo di esaminare insieme il paziente sotto tutti gli aspetti, per scegliere così il trattamento terapeutico personalizzato. Tutti noi professionisti dobbiamo convergere le nostre potenzialità sull’obiettivo di far raggiungere alla “Persona” uno stato di salute e benessere che duri nel tempo. La nostra attenzione deve essere ancora maggiore quando si ha di fronte un paziente giovane specialmente in età scolare dove gli atteggiamenti abitudinari scorretti possono risultare difficilmente correggibili.
Nel caso in cui un paziente presenti deficit di convergenza o ametropie spiccate in un solo occhio siamo consci che questo avrà maggiori ripercussioni sull’assetto posturale che si traduce in rotazioni del cingolo scapolare. Per far si che il training ortottico sia efficace sul piano posturale è necessario che il punto prossimo di convergenza sia posto alla radice del naso, che l’esoforia da lontano e l’exoforia da vicino devono essere inferiori a due diottrie, non deve esserci nessun difetto verticale, che l’ampiezza fusiva deve essere superiore a 45 diottrie (se è possibile a 75) ed equilibrata da lontano e da vicino, a destra e a sinistra. Concludo che non è sufficiente analizzare solo la vista, l’appoggio plantare o l’occlusione, ma si deve porre attenzione a tutto l’organismo. E’ determinante la collaborazione tra diverse figure professionali, ciascuna con le proprie competenze per una corretta visione e funzione visiva.

BIBLIOGRAFIA
2 Agliata G. Le afferenze posturali Abbiabè edizioni Na 2010
1 Joint S.K., Stewart-Brown S.L., Screening della vista in età prescolare, Dipartimento di Sanit5Marazziti P. La postura scorretta, Medicina e Benessere 2008à Pubblica, Università di Oxford 2014
3 Roncagli V.; EASV: European Academy of Sports Vision- articoli e pubblicazioni, La vista e l’apprendimento scolastico 2008.

Ortottista
Pubblicato su: www.giornalesanita.it



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